Nella parte sommitale del terrapieno erano ricavate le piazzole per posizionare le artiglierie in barbetta, protette frontalmente da un parapetto e lateralmente da riporti di terreno. Le munizioni erano conservate in locali in muratura detti riservette ricoperti da terreno vegetale. A partire dalla II guerra di Indipendenza (1859) si ha l’utilizzo di artiglierie dotate di canne rigate e questo comportò da parte degli austriaci non solo l’aggiornamento del parco delle loro artiglierie ma la realizzazione di difese avanzate (forti del campo trincerato) per meglio proteggere la città. L’artiglieria a canna liscia determina una capacità e lunghezza di tiro limitate (vedi schema).
L’artiglieria ad avancarica con canne rigate permette una maggiore gittata ed una più maggiore precisione di tiro. A forte Gisella gli iniziali 17 pezzi d’artiglieria divennero, nel 1866, 32 di cui 8 a canna rigata. I due particolari delle foto di Lotze aiutano a meglio comprendere il posizionamento delle artiglierie sugli spalti. Cannone ad avancarica liscio, posto su affusto e sottoaffusto, sistemato in barbetta. Sulla sinistra si trovano una piramide di proiettili sferici, ai lati alti parapetti per assicurare maggiore protezione ai serventi in caso di bombardamento nemico. (Peschiera forte Werk II, Kriegs Archiv, Vienna) Schizzo, di cannone da 12 libbre da difesa posto su affusto con basamento mobile